CAPITOLO 1 (1925-1947)

Estratto dal libro di Paolo Popeschich

“Beniamino Massimo, Un pittore romano”

Capitolo Uno 1925-1947 (estratto)



Beniamino Massimo (in seguito B.M.) nasce il 17 marzo del 1925 a Arsoli, nella provincia di Roma.

Dei suoi primi anni di vita si conosce poco: nato fuori matrimonio, ha una infanzia difficile dovuta al mancato riconoscimento paterno e alla prematura scomparsa della madre, che, già malata, nomina il missionario gesuita Don Gerolamo M. come suo tutore, lasciando al figlio l’eredità di una rendita vitalizia legata a un fondo di proprietà nella vicina Roviano.

Viene poi ammesso al Collegio dei Gesuiti di Roma dove studia con profitto: eccelle nello studio delle lingue, consegue precocemente la maturità classica e si avvicina da autodidatta alla fotografia, imparando lo sviluppo e la stampa fotografica in camera oscura.

Nel 1942 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza di Roma, che abbandona l’anno seguente per arruolarsi volontario, come assistente al Genio, incaricato di fotografare le operazioni della decima legione in Africa settentrionale. La sua esperienza bellica dura pochi mesi: nei giorni della resa italiana in Africa, viene catturato dagli inglesi l'8 maggio 1943 e – passato in mano agli statunitensi – recluso nel "criminal camp" di Hereford (Texas) dove rimane per circa 18 mesi. Grazie alla padronanza della lingua inglese svolge il ruolo di interprete tra i reclusi e i prigionieri, fino alla primavera del 1944, quando firma una dichiarazione di collaborazione che gli consente di lavorare fuori dal campo come volontario fotografo per l’Italian Service Units. Grazie ai suoi ritratti fotografici entra in contatto con gli allievi della scuola estiva di Hans Hofmann, incontro che lo porta prima a Berkeley e poi a Los Angeles, dove dimostra ben presto le sue capacità, entrando negli studi cinematografici di Hollywood come assistente alla fotografia di scena.

(…)

Durante il soggiorno californiano frequenta la comunità di europei emigrati dopo l’avvento del nazismo, abbracciando idee di ispirazione maxista-leninista.

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Nel 1947 viene denunciato ed espulso dal territorio americano ad opera delle autorità di immigrazione statunitensi.